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Cappella dedicata alla Beata Vergine delle Grazie

Cappella dedicata alla Beata Vergine delle Grazie


Descrizione

Una antica tradizione afferma che sulla rupe, la quale si erge sulla piana del Tesso, al cui fianco passa il ripido sentiero che unisce Coassolo a  Monastero, sorgeva una piccola edicola campestre dove, davanti all’immagine della Vergine Santissima, ardeva perennemente un lumicino, omaggio riconoscente a Colei che rendeva sicuro il cammino.

Successivamente la fede popolare sostituì la semplice edicola con una cappella in onore della Beata Vergine Santissima. Cappella che noi troviamo già menzionata in occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo Monsignor Carlo Broglia il 26 giugno 1594, il quale ordina che “… detta cappella sia dotata di decoroso pavimento e che sia ampliato e abbellito l’altare…

Proseguendo nel tempo, il 26 settembre 1653 ritroviamo recensita insieme ad altre cappelle la “Cappella della Grata” visitata da Monsignor Giulio Cesare Berbera.

Successivamente il 12 ottobre 1674 dal resoconto della visita pastorale dell’Arcivescovo Monsignor Michele Beggiamo, si apprende che nella cappella della Grata si festeggia la natività della Beata Vergine. L’Arcivescovo ordina che la cappella sia “… fornita di decoroso ingresso a volta e chiusa con sicurezza…"

Tacciono in seguito gli atti di archivio fino alla visita pastorale di Monsignor Francesco Lucerna Rorengo di Rorà il 25 settembre 1769, che davanti alla cappella restò colpito dallo stato di abbandono in cui trovò il Santuario.

Difficile a più di due secoli di distanza riuscire a scoprire le cause di tale incuria; non sarebbe giusto darne una colpa al prevosto del tempo, don Carlo Francesco Revelli, di Lanzo, promotore e costruttore della monumentale chiesa di San Nicolao sulla piazza di Coassolo, il quale non può certo essere incolpato di negligenza verso la Casa di Dio. L’intervento di Monsignor Rorà comunque non sembra ottenere l’effetto voluto in quanto, forse per una lenta disaffezione, forse per l’incuria del tempo, forse per conflitti di competenza (sembra che la manutenzione della cappella fosse di pertinenza del comune), nella relazione di don Giovan Giacomo Barutelli del 3 dicembre 1825 si legge che “… la cappella della Madonna della Grata è interdetta di sua natura e non si celebra più la Messa …” In nessuna visita pastorale seguente viene menzionata la Cappella della Grata. Con ogni probabilità, la cappella come tale non esisteva più.

Ma il desiderio e la volontà di far risorgere dalle macerie la diroccata cappella, indusse la popolazione coassolese ad accingersi di spontaneo impulso a dare inizio ai lavori per la ricostruzione. Raccontano gli anziani che uomini e donne facevano a gara per trasportare sabbia e pietre dal torrente lungo il ripido sentiero fino alla cappella. Anima dell’iniziativa lo zelante vicecurato coassolese don Giacomo Ubaudi. Il 2 aprile 1876 l’allora prevosto, il teologo Agostino Bosco, poneva la prima pietra. A ricordo veniva murata una lapide commemorativa, visibile sulla facciata di destra dell’ingresso.

La cappella fu benedetta già il 17 giugno del 1877. Nel mese di luglio dello stesso anno, il vicecurato Ubaudi inviava all’Arcivescovo Monsignor Lorenzo Gastaldi una petizione controfirmata dal teologo Agostino Bosco, richiedendo “…umilmente la celebrazione delle due seguenti festività: nel mese di giugno Santa Maria delle Grazie e nel mese di settembre la Natività di Maria Vergine …” Monsignor Gastaldi concesse il 6 settembre 1877 il “Justa precex”.

Nel 1878 il teologo Bosco lasciava la parrocchia di San Nicolao, l’11 ottobre dello stesso anno don Ubaudi venne nominato prevosto nella sua Coassolo, dove, con grande zelo incrementò con viva fede la devozione verso la Vergine della Grata, fino alla sua morte avvenuta il 3 settembre 1931.

La cappella della Grata sia dai coassolesi che dai turisti è molto ammirata e apprezzata per la caratteristica costruzione rotonda attorniata da un agevole deambulatorio che le donne un tempo percorrevano recitando il Rosario. All’interno, numerosi quadri votivi sono testimoni delle grazie e dei favori dispensati dalla Vergine, oltre che dimostrazioni della fede che si è sempre espressa con pellegrinaggi e processioni verso il Santuario di Santa Maria delle Grazie.
Purtroppo l'incuria del tempo danneggia la Cappella della Grata: tetto da rifare, le grondaie sono da sostituire. diventa necessaria una manutenzione dei muri e la stradina di accesso è da sistemare. Ancora una volta i coassolesi ed i villeggianti si trovano uniti nell'offrire sia la disponibilità per i lavori manuali che contributi in denaro. Coordinati dall'allora Presidente della ProLoco Gianpaolo Picatti e con il supporto del parroco, don Giuseppe Frittoli, i lavori, iniziati nel 2004 vengono terminati nel 2006 riportando la Cappella della grata al suo originario splendore.
Questa Cappella ha sempre avuto un ruolo molto importante nella vita della comunità coassolese. Un tempo era un punto di aggregazione per tutti gli abitanti del paese in quanto costituiva un luogo di ritrovo per coloro che si recavano a spremere noci per produrre olio al sottostante Mulino d'Barot, l'unico ad avere l'autorizzazione necessaria.La grata è il fulcro di ben due celebrazioni ancora oggi molto sentite che sis volgono in periodi dell'anno differenti, ciascuna con le proprie consuetudini.
La festa primaverile, un tempo riservata agli abitanti delle frazioni circostanti, contrapposta a quella autunnale aperta a tuto il paese, oggi vede protagonisti i ragazzi: in genere la scelta cade sui quindicenni di entrambi i sessi. I Priori come spesso acacde nelel feste delle cappelle, devono comprare il pane che, attraverso la benedizione del sacerdote, celebrando la messa diventa "carità" da distribuire ai partecipanti. Il passaggio di consegne da un priore all'altro avviene attraverso la donazione a ciascun prescelto di una speciale pagnotta a cinque punte.
La fotografia è un'immagine scattata negli anni '30 del secolo scorso da Domenico Peretti Griva

Testo tratto da "Notizie storiche concernenti la Parrocchia di San Nicolao - Coassolo Torinese - desunte dagli Archivi (di stato e Arcivescovile)" da don Celestino Berta sacerdote coassolese


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Telefono: 0123/45401
Pagina aggiornata il 22/07/2024 12:53:00

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