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La Cappella di San Sebastiano e i suoi affreschi



Via Molaro 233 - Coordinate: 45.3036018,7 - 7.460305

Descrizione

Una serie di fortunate coincidenze ha portato alla luce nella cappella dedicata a San Sebastiano nella frazione Molaro di Coassolo pregevoli affreschi che la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte ha ritenuto opera di un artista di grande rilievo vissuto tra la fine del 1400  e la prima metà del 1500. Gli affreschi, che raffigurano la Vergine con il bambino tra i Santi Sebastiano,Giovanni,Rocco e Antonio Abate , sono stati scoperti durante i lavori di consolidamento delle coperture della cappella di San Sebastiano, sede di culto e di devozione popolare da molti secoli. Sono stati proprio i fedeli della piccola comunità montana ad autotassarsi per sostenere il costo di questi interventi, così come da generazioni si prendono cura della cappella e di tutte le piccole opere di manutenzione.

Il Parroco di Coassolo celebra la Messa nella cappella una volta l'anno, il 20 gennaio, festa del patrono S.Sebastiano, ma la gestione della cappella è affidata a due priori eletti annualmente dalla popolazione. I priori prendono in consegna le chiavi e gli arredi sacri, suonano le campane, sistemano i fiori, preparano l'altare e distribuiscono il pane consacrato durante la S.Messa.

Negli anni la ricorrenza di San Sebastiano è  stata particolarmente festosa: la gente della frazione Molaro è infatti fiera del ritrovamento, realizzato grazie ai propri sacrfici e allo slancio di alcuni "abitanti saltuari" della borgata.

Per la cappella di San Sebastiano si è fatta l'ipotesi che in epoca romanica ci fosse una struttura in pianta quadrata priva delle pareti: infatti lo spazio tra i quattro pilastri in pietra che reggono le volte a crociera sembra essere stato tamponato in un secondo tempo. La costruzione sorgeva su un importante crocevia, ma è difficile stabilire se la destinazione iniziale fosse o meno il culto. Storicamente la costruzione dell'edificio fu opera del comune di Coassolo e nella sua visita pastorale l'arcivescovo Monsignor Carlo Broglia (1594) "mandat pavimentari et fieri scabellum apud altare" (dotare il sacello di pavimento e di predella davanti all'altare). Dal 25 al 29 settembre 1769: visita pastorale di Monsignor Francesco Luserna Rorengo di Rorà. Lo zelantissimo arcivescovo visitò tutte le cappelle rurali, parte personalmente "et dum per viam incederet horas canonicas recitavit" e parte in persona dei convisitatori, il teologo Paolino Moderno e il canonico Adamo.
Trovò la cappella angusta e traspirante grandissima umidità. L'inesorabile prelato fulmina l'interdetto "donec interiores exterioresque parietes incrustentur (siano incalcinate), pavimenta, tecta fornices aut solaria reficiantur ... decentereque altaris gradus et facies pingantur..." La ristrettezza dello spazio su cui sorge, a ridosso del muro di cinta della villa Peretti, e serrata da du lati dalle strade che collegano il capoluogo con le lontane frazioni, la Cappella per ovvie ragioni non ha mai potuto essere ampliata; fu tuttavia convenientemente restaurata ed è tuttora mantenuta efficiente e in buono stato.

Anche la Cappella di San Sebastiano ha la caratteristica comune a tutte le cappelle delle frazioni circostanti di avere tre pietre di fronte all'ingresso (la "posa"), sulle quali ancora oggi viene appoggiata la cassa del morto prima della celebrazione del funerale.

 



Foto

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